L’arte della panificazione, il ritorno all’origine della cucina moderna.
18 Luglio 2018
L’arte della panificazione è radicata nell’antichità e nelle fondamenta della nostra cucina. La preparazione del pane e il mestiere del fornaio hanno subito un’evoluzione affascinante e progressiva nel corso degli anni scoprendo nuove tecniche di lievitazione e aprendo le porte all’utilizzo di nuove tipologie di farine, facendo tesoro delle attrezzature e delle tecnologie più moderne. La tradizione del pane, emblema della dieta mediterranea made in Italy da sempre si contraddistingue per la forza passionale e soggettiva che ogni fornaio o panettiere riesce a trasmettere, godendo di un ricambio empatico infinito come quello della condivisione, che fin dalle epoche passate ha contraddistinto nel suo consumo, intere comunità in tutto il mondo.
Negli anni in cui la cucina è sotto gli occhi del ciclone ed è spesso fautrice di creatività, innovazione e ricerca, il ritorno alla semplicità e alla sostenibilità viaggiano a pari passo con le nuove tendenze, portando i grandi chef a fare del pane, un prodotto sacro e basilare dei propri piatti. Dall’alta cucina a quella di casa, il legame continuo della preparazione del pane è un arte globale e ancora oggi fortemente popolare. Un evento acclamato come Grani Futuri 2018, disputato qualche settimana fa in Puglia ha richiamato ed espresso i caratteri appena descritti : la partecipazione di chef stellati, il ritorno all’origine, l’interpretazione e la forte condivisione. Il pubblico ha assistito alla mietitura del grano, processo agricolo di taglio e raccolta nei campi di cereali tipico del periodo estivo, godendo di un grande momento di aggregazione che ha portato turismo, confronto, cultura e tradizione, lasciando poi spazio all’inventiva degli chef che attraverso una cena finale hanno utilizzato il pane inserendolo in tutte le fasi, dal menù al dolce a proprio piacimento.
L’utilizzo di una varietà sempre più estesa e ricercata delle farine nelle preparazioni dei prodotti da forno è un tema più che attuale in cucina, derivato da un’attenzione sempre più accentuata verso le intolleranze alimentari, il nutrizionismo o semplicemente la sperimentazione. Dalle farine con glutine come quella di tipo 00, 0, 1, 2, integrale l’utilizzo si è prima esteso alle farine di segale, di frumento, kamut o farro allargando gli orizzonti al gluten free come nel caso della farina di mandorle derivata dalla macinatura dei semi del mandorlo e povera di carboidrati utilizzata nei dolci o dalla farina di grano saraceno derivata dal rabarbaro, piuttosto che quella di amaranto miscelata negli impasti di pane o di pizza.
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