È Brunch Mania!
6 Ottobre 2017
Uno dei più grandi piaceri della domenica: andare a letto senza dover puntare la sveglia, svegliarsi tardi e, senza fretta, gustarsi un pasto a metà tra la colazione ed il pranzo.
Stiamo ovviamente parlando del Brunch, un’abitudine dei paesi anglosassoni che ha ormai conquistato il cuore degli italiani.
Il Brunch nasce dall’unione del Breakfast (colazione) e del Lunch (pranzo) e si consuma solitamente tra le 10 alle 13 in giro per i tanti locali che lo offrono, ma ideale da preparare in casa per tutta la famiglia e per i propri amici.
Ma da dove ha origine questo modo di gustarsi la domenica?
Alcuni storici del cibo ritengono sia plausibile che l’antica tradizione risalga all’Ottocento, quando in Inghilterra cominciò a diffondersi l’Hunt Breakfast, un pasto tra le 11 e le 14, la colazione che veniva praticata da nobili e borghesi, dopo la battuta di caccia domenicale.
Tra gli alimenti serviti durante le colazioni di caccia vi erano pietanze dolci, frutta e pietanze a base di uova e carne di ogni tipo.
Altri sostengono che le origini del vero brunch siano da ricercare nei diner newyorkesi, dove, a fine Ottocento, furono inventati dei piatti che non possono mai mancare in questo pasto a metà fra la colazione abbondante e il pranzo leggero, come le uova alla Benedict e i bagels al salmone.
Il termine sembrerebbe stato inventato dallo scrittore inglese Guy Beringer, il quale pubblicò nel 1895 sull’Hunter’s Weekly, rivista per gli amanti della caccia, un articolo intitolato Brunch: A Ple (In difesa del Brunch).
L’autore propone ai lettori di consumare un pasto domenicale che cominci con tè o caffè, da bere verso mezzogiorno e in compagnia, al posto del pesante pranzo che di solito aspettava gli inglesi di ritorno dalla funzione liturgica.
Tanti, secondo lo scrittore, i benefici del brunch: “è allegro, socievole, e stimolante. È compatibile con le chiacchiere. Ti mette di buon umore e in armonia con te stesso e con i tuoi amici. Manda via le preoccupazioni e le ragnatele della settimana”.
Qualunque sia la sua vera origine, questo nuovo modo di intendere il pasto diventò fin da subito una filosofia di vita, un modo di stare in compagnia, senza formalismi. Il brunch si consolidò intorno gli anni venti negli Stati Uniti proposto dai grandi hotel nelle principali città americane, occasioni di socialità prevalentemente indirizzata alle classi agiate della popolazione.
I Brunch domenicali negli hotel americani non solo portano a creare dei piatti entrati nella storia, ma anche l’affermarsi e il successo di cocktail quali il Bloody Mary, il Bellini e il Mimosa.
Con gli anni cinquanta la cultura del brunch si apre alla classe media e si sposta nelle mura domestiche dove ai cocktail si preferiscono succhi, spremute, caffè e tè e comincia a diffondersi in ogni parte del mondo.
In un brunch che si rispetti non possono mancare i pancake, le uova strapazzate con il bacon, muffin, doughnuts, omelette, bagels e tanto altro, a seconda del paese in cui si consuma il pasto.
Se vuoi imparare a preparare alcuni di questi piatti per stupire amici e parenti preparando un perfetto brunch a casa tua, non perdere il corso Brunch Mania in compagnia della Pasticcera Stefania Vergnani alla scoperta di questa deliziosa moda.
Trovi tutte le informazioni qui: